La Sofrologia è una scienza il cui obiettivo è quello di aiutare l’individuo a cercare e/o scoprire consapevolezze sulla sua persona, raggiungendo uno stato di benessere attraverso una tecnica terapeutica che si compone di sessioni di rilassamento dinamico quali: esercizi fisici per il rilassamento muscolare, tecniche di respirazione e tecniche di visualizzazione per ascoltarsi, e calmare la mente. Essa nasce negli anni '60 per opera del neuropsichiatra colombiano Alfonso Caycedo, il quale non credeva in alcuni metodi rudi usati all'epoca per trattare i pazienti psichiatrici.
Durante un viaggio in estremo oriente, egli conobbe ed apprese le tecniche di rilassamento del posto, e ne fece tesoro unificandole ai suoi studi. Nacque cosi la sofrologia, la quale si fonda sulla meditazione zen, sullo yoga, e sul training autogeno.
La Sofrologia è adatta a tutti. Essa si rivolge a chi cerca un modo per gestire i propri stati emotivi quali ansia, paure, insicurezze, tristezza, senso di inadeguatezza, o anche dolore fisico, disturbi del sonno (per citarne alcuni), o semplicemente a chi desidera condurre una vita più serena ed armoniosa con se stesso e l'ambiente che lo circonda. Ideale anche per il lavoro, lo sport, lo studio, la sofrologia insegna come sfruttare al meglio le proprie potenzialità, migliora la concentrazione e l'attenzione, nonché le prestazioni fisiche.
La prima differenza è che lo psicoterapeuta è un professionista sanitario che ha svolto un regolare percorso universitario. La figura del terapeuta ha l’obiettivo di identificare, interpretare e diagnosticare disturbi comportamentali, emotivi, sociali e cognitivi.
Il sofrologo è un operatore che conosce la psicologia umana come base per poter svolgere al meglio la sua attività e ha studiato sofrologia, e le tecniche che essa insegna, per favorire l’individuo nella conduzione di una vita più centrata e bilanciata; il suo scopo non è quello di interpretare i disturbi, né tantomeno di diagnosticarli. Il sofrologo NON può sostituirsi alla figura dello psicoterapeuta, ma entrambi hanno un’etica ben precisa e rigida a cui attenersi nello svolgimento della propria professione; se il sofrologo ritiene che la persona abbia bisogno di altre tipologie di aiuti, è tenuto a comunicarlo. Ha, inoltre, il dovere di assicurare la privacy dei propri allievi.
La mindfulness promuove la consapevolezza del sé nel momento presente, nel qui e ora, e discende direttamente dalle meditazioni buddiste. La sofrologia tiene conto del presente, ma rivolgendosi ad un pubblico occidentale, con differenti disagi e abitudini, vede l’essere umano come un insieme del tutto “temporale”, tenendo anche conto del passato e del futuro della persona, aiutandolo a riflettere sul proprio passato e a gestire le emozioni del futuro.
Inoltre, la sofrologia si basa su tecniche di rilassamento, mentre la midfulness no.
La sofrologia si basa fondamentalmente sullo yoga per quanto concerne gli esercizi di coordinazione e rilassamento mente-corpo, nonché per una attenta osservazione di se stessi. La sofrologia però, a differenza dello yoga, non è un cammino spirituale, non ha alcun collegamento con la religione o la politica. Per quanto possa avere delle influenze orientali, essa è nata per l’uomo occidentale, e questa prospettiva la caratterizza in ogni suo aspetto.
Una seduta di sofrologia dura all’incirca un'ora. Essa si compone di 3 fasi
Prima fase: il DIALOGO INIZIALE, nel quale si parla di quella che sarà la seduta del giorno e come andrà a svilupparsi;
Seconda fase: il RILASSAMENTO DINAMICO, cioè il cuore della seduta durante la quale si eseguono esercizi fisici e di visualizzazione;
Terza fase: il DIALOGO FINALE, durante il quale si discute di quelle che sono state le sensazioni e le considerazioni della sessione, e vengono assegnati esercizi da svolgere in autonomia fino all'incontro successivo.
La durata media di un protocollo sofrologico è di 8 sessioni, cioè 8 incontri frazionati in una volta a settimana, per otto settimane. Possono essere necessarie anche più sedute in base all'obiettivo che l'allievo vuole raggiungere.
No. Il sofrologo non è un terapeuta, non esegue diagnosi e non cura malattie fisiche o psichiche, non prescrive medicine o rimedi, non fornisce assistenza sanitaria e quindi non si pone in conflitto con la medicina e con le figure ordinistiche, ma si identifica pienamente con le caratteristiche proprie e le mansioni definite e riconosciute dalle Associazioni di categoria, oltre che dalle direttive della Legge n. 4 del 2013 (che ha dato disposizioni in materia di professioni non disciplinate in ordini, albi o collegi) che riconosce le formazioni e i loro professionisti se organizzati in associazioni di categoria, a cui spetta il dovere di supervisionarne l’operato.
Qui di seguito, gli articoli proposti da alcune delle più autorevoli testate giornalistiche italiane che parlano dell'argomento.